NOTIZIE DEI BAMBINI CHE SOFFRONO NEL MONDO

domenica 17 febbraio 2008

AFGHANISTAN-BAMBINI KAMIKAZE

Juma Gal ha solo sei anni ed è uno dei tanti bambini afghani, che con il fratellino Dad sopravvive negli sperduti e poveri villaggi rurali. I talebani, o i loro cugini di Al Qaida, volevano trasformarlo nel più piccolo kamikaze della travagliata storia dell’Afghanistan. Gli hanno fatto indossare un corpetto esplosivo, della sua misura di bambino, dicendogli che era una specie di gioco. Dopo averlo imbottito di esplosivo gli hanno intimato di incamminarsi verso la prima pattuglia americana e di premere il bottone dell’innesco, perché «sarebbero usciti dei fiori». Juma è un bimbo intelligente e ha capito subito che qualcosa non andava. «Quando ha visto dei soldati afghani ha chiesto perché gli avevano chiesto di indossare quello strano vestito» ha spiegato il capitano Michael P. Cormier del contingente Isaf in Afghanistan. Gli afghani sono rimasti atterriti e hanno subito disinnescato l’ordigno. Juma, capelli a spazzola e occhioni neri, ha raccontato tutto ricevendo in cambio una lattina di aranciata fresca.
Non ci sono parole per commentare un abominio del genere, si può solo dire che chi condanna ad una morte atroce un bimbo innocente di sei anni, non lo fa in nome di nessun dio, ma di un odio e di un fanatismo senza limiti. Questi sono i "resistenti" che combattono contro gli invasori per liberare il proprio paese? E come ammazzando i loro compatrioti, i loro stessi bambini? Meglio gli invasori che per quanto "perfidi" non imbottirebbero di esplosivo un bambino di sei anni e lo manderebbero inconsapevole, a farsi saltare in aria per ammazzare il nemico.
Li chiamano "studenti di dio", ma sono belve sanguinarie che disprezzano la vita, come sgozzano gli agnelli, con la stessa fredda impassibilità sacrificano i loro figli.
Orpheus




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