NOTIZIE DEI BAMBINI CHE SOFFRONO NEL MONDO

martedì 10 agosto 2010

Scozia,morti 3 bimbi italoamericani-Probabili vittime della giovane madre

TG.COM
Scozia,morti 3 bimbi italoamericani
5/8/2010

Probabili vittime della giovane madre
Tragedia familiare a Edimburgo, in Scozia, dove tre bimbi italo-americani sono morti, probabilmente uccisi dalla madre. La donna si è poi gettata dal terzo piano di casa ma è sopravvissuta. Impegnata in un difficile divorzio dal marito Pasquale Riggi, un dipendente della Shell trasferito dagli Usa, un mese fa la madre Theresa li aveva portati via dalla loro casa vicino ad Aberdeen. L'11 di luglio il padre li aveva denunciati come dispersi.



Ancora da chiarire perfettamente la dinamica della tragedia. Alcuni vicini di casa hanno raccontato alla stampa di aver visto la donna piangere e urlare prima di buttarsi dal terzo piano dell'abitazione. Poco dopo si è verificata una forte esplosione. Secondo la polizia a causare la detonazione non sarebbe pero' stato il gas come dapprima si era pensato, ma un'altra fonte.

Dalle autopsie sui tre bambini sarà dunque possibile apprendere con certezza se si è trattato di omicidio. Gli agenti non sono ancora riusciti a parlare con la madre, che resta ricoverata in ospedale. Allan Jones, il sovrintendente responsabile delle indagini ha affermato: ''La famiglia si trovava nella città (a Edimburgo, ndr) da qualche settimana e siamo interessati a parlare con chiunque li abbia conosciuti in questo periodo. Non siamo ancora in grado di parlare con la donna e seguiremo le indicazioni dei suoi medici a questo proposito''. Jones ha inoltre aggiunto che il padre dei bambini è stato interrogato dalla polizia ad Aberdeen ma che su di lui non vi è alcun sospetto. ''E' distrutto ma mantiene il controllo. capisce di essere in possesso di molte delle informazioni di cui abbiamo bisogno. Siamo consci del trauma che sta affrontando'', ha detto il sovrintendente.

Theresa Riggi avrebbe dovuto essere in tribunale per la causa di divorzio, ma dopo che non si era presentata l'avvocato del marito aveva chiesto al giudice di emettere un ordine per la ricerca della donna e dei bambini. Il giudice aveva acconsentito indicando anche che una volta ritrovati i bambini venissero dati in cura agli assistenti sociali. A 24 ore dall'ordine del giudice, la tragedia.



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo488027.shtml

mercoledì 28 luglio 2010

Gb, famiglia trovata morta in casa-Madre e due figlie accoltellate

TG.COM
Gb, famiglia trovata morta in casa
27/7/2010

Madre e due figlie accoltellate
Un'intera famiglia di quattro persone, tra cui due bambine rispettivamente di uno e due anni, è stata trovata morta in una casa nella cittadina inglese di Fordingbridge, nell'Hampshire. Le bambine e la mamma, riferiscono i media locali, sono morte accoltellate, mentre il padre era impiccato sulle scale, secondo quanto hanno spiegato i soccorritori.


L'allarme è stato dato dalla nonna delle bambine che come ogni lunedì sera era andata a prenderle nella casa dove la famiglia abitava. I quattro corpi sono stati rimossi dall'abitazione e portati all'ospedale di contea a Winchester, dove verranno condotti gli esami necroscopici. Nella casa sono state effettuate invece le analisi della scientifica.

La famiglia era molto conosciuta e amata nel vicinato e da tutti descritta come meravigliosa, né si era mai parlato finora di problemi di alcun genere o di preoccupazioni finanziarie. L'uomo faceva l'autista per una società di consegne di prodotti alimentari.



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo487273.shtml

domenica 6 giugno 2010

Dimenticata in macchina,muore bimba

Dimenticata in macchina,muore bimba

5/6/2010
Francia, madre si allontana per 4 ore

Una bambina di 16 mesi è morta per il caldo dopo essere stata dimenticata in auto dalla madre per quattro ore. E' accaduto in Francia. La donna si trova in stato di fermo ad Arcueil, nella periferia di Parigi. E' stata una ragazza ad accorgersi della piccola, ha dato l'allarme ad alcune guardie giurate, che hanno rotto il parabrezza del veicolo e chiamato i pompieri. I medici hanno tentato di rianimare, invano, la piccola.



La madre è arrivata dove aveva parcheggiato l'auto pochi minuti dopo l'intervento dei vigili del fuoco, proprio mentre alcuni medici stavano cercando di prestare soccorso alla bambina, ormai senza vita.

Secondo quanto si è appreso dalle prime indagini, la donna ha 37 anni, lavora per l'operatore di telefonia mobile Orange (France Telecom) ed è moglie di un poliziotto. Attualmente si trova in stato di "estrema prostrazione". La donna e il marito sarebbero stati in realtà al capezzale di uno dei quattro figli, ricoverato in ospedale per una "grave malattia". La madre avrebbe vegliato tutta la notte il bambino e poi, rientrata a casa, è ripartita per andare al lavoro dimenticando però in auto la bambina di 16 mesi che avrebbe dovuto accompagnare dalla "tata".

All'annuncio della tragedia, il sottosegretario alla Famiglia, Nadine Morano, ha annunciato una riunione urgente con i costruttori di auto e i fabbricanti di allarmi per studiare la possibilità di equipaggiare i veicoli con congegni che consentano di evitare tragedie del genere.



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo483340.shtml

Usa, madre trova figli con Facebook

Usa, madre trova figli con Facebook
6/6/2010
Le erano stati sottratti 15 anni fa
Una madre della California ha ritrovato i due figli, scomparsi 15 anni prima, digitando i loro nomi su Facebook. La donna aveva perduto di vista i figli, una bimba di tre anni ed un bimbo di due anni, nel 1995 quando il padre era scomparso insieme ai bambini. La coppia all'epoca era divorziata, ma i figli erano stati assegnati alla madre, che viveva a San Bernardino. La madre si è rivolta alle autorità che hanno arrestato il padre.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo483365.shtml

mercoledì 19 maggio 2010

Spagna, due bimbi morti in albergo-Vittime britanniche, madre confessa

Spagna, due bimbi morti in albergo
18/5/2010

Vittime britanniche, madre confessa
Due bimbi britannici di uno e 5 anni, in vacanza con i genitori nella località turistica catalana di Lloret del Mar, sono stati trovati morti nella loro stanza d'albergo. L'allerta è stata data dalla madre che è stata poi arrestata dalla polizia catalana. Poco dopo la donna ha confessato il duplice omicidio. I servizi medici di emergenza subito intervenuti, non hanno potuto fare nulla per salvare i due fratellini.



Come confermano fonti della polizia spagnola la donna, sulla quarantina, è stata arrestata all'Hotel Miramar, albergo a quattro stelle situato nel centro del paese. La donna che era giunta a Lloret, località frequentata da molti turisti inglesi, intorno lunedì notte aveva previsto di passare le vacanze con i due figli nella località spagnola.

Secondo le prime ricostruzioni, l'allerta sarebbe stato dato dalla stessa madre che avrebbe avvisato la reception dell'Hotel Miramar. In questo momento la polizia di Girona sta procedendo al prelevamento della salme dei due piccoli che non presenterebbero segni di violenza. Per conoscere la causa della morte si aspettano i risultati dell'autopsia.

A Lloret de Mar due anni fa era stata uccisa l'italiana Federica Squarise per mano dell'uruguaiano Victor Diaz Silva Santiago.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo481890.shtml

lunedì 17 maggio 2010

Usa, bambina uccisa da agente

Usa, bambina uccisa da agente
17/5/2010

Colpo accidentale durante perquisizione
Tragedia a Detroit. Durante le fasi concitate di una perquisizione alla ricerca di un sospetto in un appartamento, ad un agente di polizia coinvolto in una colluttazione, è partito un colpo che ha ferito mortalmente al collo una bambina di 7 anni, Aiyana Jones. La piccola è deceduta in ospedale subito dopo il ricovero.


"Sono profondamente addolorato", queste le prime parole dell'agente che accidentalmente ha sparato ed ucciso Aiyana Jones, la piccola innocente di 7 anni, a Detroit in Michigan. L'assistente capo della polizia, Ralph Godbee, ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che ciò che è accaduto domenica mattina nella zona est della città americana è "il peggior incubo che possa accadere ad una famiglia ma anche ad un poliziotto". "Un incubo divenuto troppo reale", continua Godbee. L'agente stava ricercando un sospettato per la morte del 17enne Jarean Blake e credeva si nascondesse nella casa della famiglia della piccola Aiyana. Per questo secondo quanto scritto nel rapporto, la polizia si è annunciata ed è entrata all'interno dell'appartamento.

Dopo esser penetrati, gli ufficiali si sono imbattuti nella mamma di Aiyana, una donna di 46 anni, che si trovava dinanzi la stanza chiusa della figlia. Cosa è accaduto da quel momento in poi è materia d'investigazione. Il padre della bimba, Charles Jones, ha detto alla CNN che " la piccola stava dormendo quando gli agenti sono arrivati dinanzi la porta della sua stanza e hanno sparato all'impazzata colpendola mortalmente". Jones accusa la polizia di aver sbagliato. Ma Godbee dice che il sospettato della morte di Blake è stato trovato ed arrestato in quella casa. Dicono anche di aver trovato un veicolo corrispondete nella descrizione a quello usato nell'omicidio di Blake. Alcuni testimoni invece hanno detto di aver avvertito la polizia che c'erano bambini indicando i giocattoli all'interno del cortile. Le testimonianze del caso sono ancora caotiche e discordanti, si aspettano i risultati delle indagini.





http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo481712.shtml

sabato 10 aprile 2010

Uccide due figlioletti e si suicida

Uccide due figlioletti e si suicida
24/9/2009
Bologna,la mamma assassina era depressa
Una 34enne ha ucciso i suoi due figli, un bimbo di sei e una bimba di cinque anni, accoltellandoli e poi affogandoli all'interno della loro abitazione di Castenaso, grosso comune alle porte di Bologna. La donna, separata dal marito, si è quindi uccisa gettandosi dalla terrazza al secondo piano di una palazzina di via Mazzini, nel centro del paese. A scatenare il gesto di follia sarebbe stata la depressione che aveva colpito la donna.


All'origine del raptus si ipotizza ci sia stata una forte depressione che aveva colpito Erika Mingotti dopo la separazione dal marito, di 41 anni, avvenuta circa un anno fa. Gli inquirenti stanno valutando la lettera che la donna, che ha anche cercato di tagliarsi le vene, ha lasciato. Parole da cui, a quanto si è appreso, traspaiono solitudine e depressione di cui si sentiva vittima. Problemi "familiari e personali", non di natura economica.

Ancora da chiarire la dinamica del delitto. I due bambini, Alessio e Arianna, sono stati accoltellati, forse storditi prima con sonniferi. A dare l'allarme sono stati i vicini, che hanno sentito il tonfo del corpo caduto in strada. I carabinieri della compagnia di Medicina e del Reparto operativo hanno poi trovato i corpi dei due piccoli sul letto, erano bagnati.

Ultimamente, ha spiegato un vicino di casa Erika era dimagrita. Portava ogni giorno i figlia a scuola e, ha aggiunto, "sicuramente non era semplice per una donna con due bimbi piccoli gestire la famiglia e andare a lavorare, era una che sgobbava". Un'amica la ricorda "dolce, calma, tranquilla, mai trasandata. Anche dopo la separazione era sempre una donna molto curata".

Alessio aveva da poco iniziato la prima elementare a Castenaso, ed Erika, chiacchierando pochi giorni fa, le aveva detto di essere riuscita a risparmiare sulle spese del corredino scolastico del bambino utilizzando i punti della raccolta al supermercato per prendergli lo zainetto. Un racconto che aveva colpito l'amica per pragmatismo e forza d'animo.

Ma qualcuno forse un'ombra l'aveva intravista. Un'altra conoscente ha raccontato al vicesindaco di Castenaso, Andrea Biagi, di avere di recente consigliato a Erika di ricorrere ad un aiuto psicologico. L'aveva fatto, ha spiegato la conoscente, proprio perché anche lei, passata da una separazione, sapeva quanto fosse difficile come momento. Biagi, che ha anche la delega ai servizi sociali, ha aggiunto che non risulta che la donna fosse seguita dai servizi di igiene mentale di Budrio, e che il marito, a marzo, aveva invece chiesto informazioni al Comune sulle procedure per ottenere una casa popolare poiché il giudice aveva assegnato la casa a moglie e figli.

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo461121.shtml

L'ex moglie ha ucciso, sgozzandoli, i cinque figli; ora a lui, riconosciuto come vittima nel processo

Moglie uccide figli,lui deve pagare

28/3/2010
Belgio, Stato gli chiede spese processo
L'ex moglie ha ucciso, sgozzandoli, i cinque figli; ora a lui, riconosciuto come vittima nel processo, lo Stato belga ha chiesto di risarcire le spese della giustizia: oltre 72mila euro. La richiesta è rivolta sia a Bouchaib Moqadem sia alla ex consorte Genevieve Lhermitte; ma siccome la donna è in carcere per l'infanticidio, dovrà essere il marito a pagare. "Sono disgustato e sgomento", ha commentato l'uomo; il suo legale ha presentato ricorso.


Secondo la ricostruzione fatta durante il processo, la donna sgozzò una dopo l'altra le sue quattro figlie Yasmine, di 14 anni, Nora di 12, Miryam di 10, Mina di 8 e il maschietto di tre anni, Medhi. Li uccise in casa, dove si trovava da sola dato che il marito algerino era da quasi un mese assente, nel suo Paese. Poi cercò a sua volta di togliersi la vita ma senza successo. La giuria ha ritenuto che Genevieve Lhermitte "fosse in uno stato ansioso-depressivo grave che ha alterato, ma non annullato, la sua capacità di capire" ciò che stava facendo.

Moqadem e la sua ex moglie hanno nel frattempo venduto la casa familiare, nella divisione dei beni seguita al divorzio. L'avvocato dell'uomo si e' rivolto al ministro delle finanze Didier Reynders, sperando che la "morale superi le ragioni amministrative" e che lo Stato dia prova di "moderazione giustificata dal carattere tragico di questo quintuplo infanticidio".

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo477636.shtml?refresh_cens&fontsize=medium

Sposa bambina muore di parto

13/9/2009
Sposa bambina muore di parto
Yemen, la piccola aveva 12 anni
A 11 anni era stata ritirata da scuola e data in sposa. Un anno dopo, a 12 anni, è morta dando alla luce il suo primo figlio: a denunciare la sorte della bambina yemenita è un gruppo per la difesa dei diritti dell'Uomo a Sanaa. L'organizzazione ha precisato che Fawzia Abdallah Youssef è morta venerdì per un'emorragia nell'ospedale saudita di Hajja, a nord di Sanaa, e il bambino è nato morto.


Dietro a questa nuova tragedia di una sposa bambina, secondo la denuncia, le condizioni di estrema indigenza della sua famiglia. Lo scorso anno un'altra bambina era salita agli onori della cronaca in Yemen, in un caso che si era però concluso positivamente. Nojoud Mohammad Ali, 8 anni, era stata costretta a sposare un giovane di 28 anni. Ma la piccola aveva denunciato suo padre e ottenuto il divorzio.

Anche in Arabia Saudita un'altra bambina di 8 anni era stata sposata a sua insaputa ad un uomo di 50 anni. Sua madre però si era rivolta al tribunale e, al termine di una battaglia legale durata otto mesi, era riuscita ad aprile di quest'anno ad ottenere l'annullamento del matrimonio.

Sia nello Yemen che in Arabia Saudita sono attive diverse organizzazioni, in particolare movimenti femministi, che si battono per fissare per legge a 18 anni l'età minima per il matrimonio.



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo460097.shtml?refresh_cens&fontsize=medium

sabato 16 gennaio 2010

Ad Haiti si temono 200 mila morti

16/1/2010 (6:51) - TERREMOTO - DOPO LA DEVASTAZIONE
Ad Haiti si temono 200 mila morti
Il Paese nel caos aspettando gli aiuti

Cumuli di cadaveri a Port-au-Prince.
Nelle vie scontri, saccheggi e violente.
E oggi sull'isola arriva Hillary Clinton
ROMA
Mentre la conta dei cadaveri rende più precise e per questo più terribili le stime sul numero dei morti (ora se ne temono 200 mila), si segnalano le prime manifestazioni di rabbia dei sopravissuti di Port-au-Prince che si sentono abbandonati.

Nel quarto giorno dal terremoto che ha distrutto Haiti, dopo tre notti trascorse in strada fra macerie e cadaveri alla ricerca di acqua e di cibo, con la paura di nuove scosse, cresce la tensione e sono state viste anche barricate e blocchi stradali eretti usando anche i cadaveri. Ed è in questo scenario che il segretario di stato americano Hillary Clinton si reca oggi ad Haiti, dove entro lunedì giungeranno anche diecimila soldati americani per proteggere la sicurezza e l’ordine pubblico e devastato dal terremoto.

Per agevolarli, Haiti ha concesso agli Usa il controllo temporaneo dell’aeroporto di Port-au-Prince. Nella capitale la gente si sente abbandonata, malgrado gli sforzi umanitari di tutto il mondo e la corsa contro il tempo per salavare quante più vite possibili dalle macerie. E lo stesso presidente haitiano, Renè Preval, ha ammesso oggi di temere una «violenta rivolta popolare». Si tenta di sopravvivere in mezzo ai cadaveri e continua l’apprensione per gli italiani che ancora mancano all’appello. C’è anche la prima vittima italiana, Gigliola Martino, di 70 anni, figlia di italiani ma nata a Haiti. Da parte sua la Farnesina a fronte di 180 italiani rintracciati, indica che «20 risultano dispersi», tra i quali uno già individuato sotto Le macerie di un supermarket di Port-au-Prince e due funzionari dell’Onu per i quali si nutre «seria preoccupazione». Intanto si continua scavare tra le macerie dell’Hotel Christophe e del Montana, dove i soccorritori francesi e spagnoli hanno estratti vivi diversi stranieri, ma non ci sono notizie di connazionali.

Impossibile ancora un bilancio delle vittime, che nella stragrande maggioranza sono ancora sotto le macerie, dove la gente, lasciata a sè stessa, cerca ancora sopravvissuti. In serata un sottosegretario haitiano ha riferito che sono stati sotterrati «40 mila corpi» ma ha aggiunto di ritenere che oltre a questi ve ne siano da inumare «altri 100 mila». La stima, inferiore solo a quella di mezzo milione formulata da un senatore haitiano, supera le cifre fornite di fonti più attendibili e caute. La Nazioni Unite hanno fino ad ora conteggiato circa 9 mila cadaveri, circa 7 mila dei quali sono stati sepolti ieri in una fossa comune. La Croce Rossa haitiana parla per ora prudentemente di 40-50 mila morti; la Panamerican Health Organization (Paho), braccio americano dell’Organizzazione mondiale della Sanità, di un numero oscillante fra i 50 e i 100 mila.

C’è poi il dramma degli sfollati: l’Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha) stima che le persone ancora senza cibo nè aiuti siano circa due milioni e parla di 300.000 senzatetto nella sola capitale e di circa 3,5 milioni di persone colpite dal sisma fra Port-au-Prince (2,8 milioni), le aree rurali e altri centri urbani come Jacmel e Carrefour. Un ministro haitiano ha indicato il numero dei senzatetto in 1,5 milioni. Ma esperti di Strasburgo analizzando immagini satellitari stimano che siano il 20%. «Ma è un dato che va preso con prudenza perchè ci sono degli edifici interamente distrutti e altri che sono crollati solo parzialmente», dice Kader Fellah, ingegnere del Sertit. Ma la situazione fuori dalle città è ancora poco conosciuta: secondo l’ong Oxfam, «l’epicentro del disastro si trova nelle aree rurali del Paese, ma l’accesso alle campagne è interrotto ed è quindi impossibile stabilire l’entità dell’emergenza e i bisogni della popolazione». Il mondo si è mobilitato per la tragedia che ha colpito il Paese più povero dell’emisfero occidentale, l’Onu ha lanciato un appello per raccogliere 550 milioni di dollari per l’emergenza e i soccorsi cominciano ad arrivare insieme ai primi aiuti internazionali. Ma sul posto manca il coordinamento.

«Manca tutto, acqua cibo e carburante», scrivevano ancora stamani testimoni su Twitter. «C’erano morti e feriti ovunque, ma niente ospedali, nessuno che potesse accoglierli, cadaveri per terra, e gente che si affollava intorno», racconta un francese all’arrivo a Parigi. È in questo quadro che la Clinton vedrà di persona il funzionamento della macchina degli aiuti, appena entrata in moto, e ascolterà di persona dal presidente Preval e dagli altri membri del governo la priorità delle necessità del paese dopo la catastrofe. Intanto lo sforzo umanitario ha scavalcato le barriere politico-ideologiche: il governo di Cuba ha concesso il suo spazio aereo ai voli americani che partono dalla base di Guantanamo, dove gli Usa stanno portando alcuni dei feriti evacuati da Haiti, per creare un corridoio Guantanamo-Miami che accorcia i voli di 90 minuti. La missione Onu (Minustah), che nel sisma ha perso 36 dipendenti, ha giudicato per ora «sotto controllo» la situazione della sicurezza ad Haiti e il ministro della difesa Usa, Robert Gates, l’ha definita «buona»: «L’elemento chiave - ha detto il capo del Pentagono - è far giungere viveri e acqua con la massima rapidità nell’area colpita, evitando che la gente, trascinata dalla disperazione, si abbandoni ad atti di violenza». Episodi di sciacallaggio vengono ovunque segnalati, anche se il Pam, l’agenzia Onu per l’alimentazione che ha già portato cibo a 60.000 persone, ha smentito la notizia circolata oggi che un suo magazzino ad Haiti fosse stato saccheggiato. Secondo il presidente haitiano, «col passare del tempo, sono sempre più impazienti e cresce la rabbia e la furia». Inoltre, circa 4.000 detenuti sono alla macchia dopo il crollo del carcere centrale di Port-au-Prince.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201001articoli/51294girata.asp