NOTIZIE DEI BAMBINI CHE SOFFRONO NEL MONDO

giovedì 28 maggio 2009

Almeno quattro bambini e un adulto sono morti a causa del forte terremoto oggi in Honduras

» 2009-05-28 19:08
Terremoto Honduras: morti e danni
Sono bambini di zone molto povere, escluso rischio tsunami
(ANSA) - TEGUCIGALPA, 28 MAG - Almeno quattro bambini e un adulto sono morti a causa del forte terremoto oggi in Honduras, di magnitudo 7.1 gradi Richter. La protezione civile di Tegucigalpa precisa che per ora il bilancio della scossa e' di diversi feriti e sono ingenti i danni materiali alle abitazioni e le infrastrutture del paese centroamericano. I bambini morti, tra i 3 e i 15 anni, sono del dipartimento di Atlantida, Colon e Lempira, tra le zone piu' povere nel nord del paese. Esclusi rischi di tsunami.







http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/news/2009-05-28_128362004.html

RUSSIA: COME MOWGLI MA IN CASA, BIMBA ALLEVATA DA CANI E GATTI

RUSSIA: COME MOWGLI MA IN CASA, BIMBA ALLEVATA DA CANI E GATTI

AGI) - Mosca,27 mag. - Non parla, ma abbaia; non mangia con le posate, ma lecca il cibo dal piatto, e poi saltella qua e la' come i cani e i gatti con i quali ha vissuto tutta la sua vita.
E' Natasha, una bimba dall'eta' apparente di 2 anni (ma secondo gli esperti ne ha almeno almeno 5) trovata in un malfamato tugurio, senza riscaldamento, ne' acqua o acque di scarico, nella citta' di Chita, in Siberia. "Per cinque anni, la piccola e' stata cresciuta da alcuni cani e gatti e non e' mai stata all'esterno", ha fatto sapere la polizia. Praticamente nulli i contatti con gli esseri umani, nonostante la piccola Mowgli (dal nome del protagonista de "Il libro della giungla" di R.Kipling) vivesse in un appartamento di tre stanze, insieme al padre, la nonna, il nonno ed altri parenti. "Sudicia e con abiti sporchi, la piccola ha il comportamento di un animale e salta addosso alle persone. Quando qualcuno esce dalla stanza, abbaia". Adesso la piccola e' stata affidata a un orfanotrofio dove viene monitorata da psicologi. Nel mondo sono sempre piu' frequenti i casi di bimbi Mowgli, bimbi cioe' cresciuti a stretto contatto con gli animali da cui mutuano comportamenti e abitudini. L'anno scorso, e' stato trovato un piccolo a Kirovskiy (Volvograd), che una madre squilibrata aveva fatto crescere insieme a volatili, da cui aveva imparato soltanto a cinguettare. E nel 2006 ne era stato trovato un altro che viveva per strada ed era diventato il capo di un branco di cani randagi.
http://www.agi.it/estero/notizie/200905272038-est-rt11342-russia_come_mowgli_ma_in_casa_bimba_allevata_da_cani_e_gatti

Tenta di rapire bimbo: arrestato

Tenta di rapire bimbo: arrestato
Roma, panico in un supermercato

Un 24enne clandestino americano è stato arrestato a Roma dopo aver tentato di portare via un bambino di tre anni in fila alle casse di un supermercato con il papà. Pluripregiudicato e senza fissa dimora, l'uomo si aggirava in apparente stato confusionale tra gli scaffali, quando, nelle vicinanze dell'uscita, ha tentato di portare via il piccolo. Pronta la reazione del padre, che ha chiesto anche l'aiuto ai carabinieri.


Tutto è successo in pochi attimi, in piazza Santa Maria Maggiore. Il piccolo è stato afferrato in prossimitià delle casse. L'uomo ha desistito dal suo intento soltanto grazie alla pronta reazione del padre che, dopo aver riabbracciato il figlio, ha rincorso il giovane bloccandolo e chiedendo aiuto ai carabinieri della stazione Roma Piazza Dante. Il 24enne è stato portato nel carcere di Regina Coeli.



http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo450821.shtml

Punta coltello contro il fratellino

Punta coltello contro il fratellino
Napoli, 16enne minaccia la madre
Attimi di panico in un appartamento di Napoli. Un ragazzo di 16 anni ha puntato un coltello da cucina contro il fratellino di due anni minacciando di ucciderlo se i genitori non gli avessero consegnato 100 euro e le chiavi dell'auto. Prima di impugnare il coltello, il giovane ha aggredito la sorella 12enne e la madre, intervenuta per proteggere la figlia. Sul posto sono intervenuti gli agenti del 113, chiamati da alcuni vicini di casa.

E' successo lunedì notte nel quartiere di Poggioreale. Gli agenti, intervenuti una prima volta, hanno trovato il ragazzo, in strada, accerchiato da diverse persone. La madre, ancora scossa per le aggressioni subite dal figlio, ha raccontato di essere stata picchiata perché aveva difeso l'altra figlia 12enne, che il 16enne stava prendendo a botte, ma non ha voluto denunciare l'accaduto.

Dopo circa due ore, la polizia è tornata chiamata dai vicini. Entrati dalla porta d'ingresso socchiusa, hanno sorpreso in camera da letto, il giovane che teneva in ostaggio il fratellino di 2 anni, e, impugnando un grosso coltello da cucina tenuto vicino alla gola del piccolo, minacciava di ucciderlo se la madre non gli avesse dato denaro e le chiavi dell' auto.

Accortosi dell'arrivo della polizia, il 16enne ha tentato di nascondere il coltello nel letto, sotto le lenzuola; la donna ne ha approfittato per strappargli dalle braccia il figlio. Gli agenti hanno accertato che il 16enne già da diversi mesi minacciava ed aggrediva la madre, costringendola anche a ricorrere alla cure dei medici. Il coltello è stato sequestrato e il ragazzo si trova ora nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo450725.shtml

domenica 24 maggio 2009

MADRE SI LANCIA DA BALCONE CON BIMBO 1 ANN0, GRAVE

MADRE SI LANCIA DA BALCONE CON BIMBO 1 ANN0, GRAVE

(AGI) - Avellino, 22 mag. - E' una casalinga la donna di 42 anni si e' lanciata dal balcone dell'appartamento di una amica in via Molise a Grottaminarda, nell'avellinese, con in braccio il figlio di appena un anno. Madre e piccolo sono ora ricoverati all'ospedale di Ariano Irpino; la donna e' in gravi condizioni con prognosi riservata per un trauma cranico e lesioni interne che preoccupano i sanitari. Il suo corpo pero' ha attutito la caduta al bambino, apparentemente illeso ma tenuto sotto osservazione. Dalle prime testimonianze raccolte dai carabinieri, sembra che la donna, sposata e con un unico figlio, soffrisse di crisi depressive.
http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200905221305-cro-rom1061-madre_si_lancia_da_balcone_con_bimbo_1_ann0_grave

Viterbo: grave neonato giu' da finestra, movente incerto

» 2009-05-20 11:45
Viterbo: grave neonato giu' da finestra, movente incerto
VITERBO - Sono gravissime, ma stazionarie, le condizioni del bambino di 15 giorni gettato dalla finestra della casa dei nonni ieri mattina a Viterbo, ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico Gemelli di Roma. Il piccolo ha riportato lesioni al capo e al torace, oltre ad alcune fratture. I medici stanno attendendo che le sue condizioni si stabilizzino per sottoporlo ad un intervento chirurgico.

La mamma del bambino, una ragazza di origine siciliana trasferita a Viterbo con il marito e con i genitori, dopo essere stata ricoverata per alcune ore nell'astanteria del pronto soccorso di Viterbo in stato di choc, ha raggiunto il figlio nell'ospedale romano. La ragazza arrestata per tentato omicidio, 20 anni, cugina della madre del piccolo, giunta a Viterbo da poco tempo e ospite dalla nonna del neonato, è ricoverata nel reparto di medicina protetta dell'ospedale di Belcolle, riservato ai detenuti. La giovane, che ieri si era avvalsa delle facoltà di non rispondere, viene controllata 24 ore su 24 dal personale del reparto.

La vicenda, come ha confermato questa mattina il capo della squadra mobile Fabio Zampaglione, presenta ancora dei lati oscuri, primo tra tutti il movente che potrebbe aver indotto la giovane siciliana a lanciare nel vuoto il bambino, figlio della cugina. Stando a quanto accertato finora, la giovane non avrebbe mai sofferto di disturbi psichici. E' però certo che stesse attraversando un momento difficile sul piano esistenziale e che proprio per questo si sarebbe trasferita a Viterbo, ospite di una zia, la nonna del neonato.

Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che la ragazza possa essere stata colta da gelosia verso la cugina, vedendola felice per essere diventata mamma da pochi giorni. Probabilmente, in giornata potrebbe essere ascoltata di nuovo dal pm Laura Centofanti e, se non dovesse avvalersi della facoltà di non rispondere come ha fatto ieri, potrebbe aiutare gli inquirenti a chiarire definitivamente la drammatica vicenda.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_962926177.html

Bimbo di 17 mesi morto ad Imperia: gravissime lesioni interne

Bimbo di 17 mesi morto ad Imperia: gravissime lesioni interne all'altezza dell'addome non di tipo patologico
pubblicato: domenica 17 maggio 2009 da Daniele Particelli in: Omicidi-Suicidi



Si è conclusa ieri pomeriggio l’autopsia sul corpo del piccolo Gabriel, il bambino di 17 mesi deceduto pochi giorni fa ad Imperia in circostanze misteriose: sul suo corpo erano stati riscontrati diversi lividi che la madre del piccolo, Elizabete Petersone, 20 anni, e il suo attuale compagno non avevano saputo spiegare ai soccorritori.

Ieri il responso, fornito dal medico legale Marco Canepa: gravissime lesioni interne all’altezza dell’addome non di tipo patologico, lesioni a fegato, reni e milza.

Da quanto è emerso il piccolo potrebbe esser stato ripetutamente picchiato - non è chiaro se con calci e pugni o con un corpo contundente - perchè non smetteva di piangere, ma è ancora prematuro affermarlo con certezza.

Per il momento la madre del piccolo, immigrata lettone, e il suo compagno, Paolo Arrigo, 24 anni, sono indagati per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Le indagini continuano.

Via | La Repubblica Di Genova



http://www.crimeblog.it/post/2706/bimbo-di-17-mesi-morto-ad-imperia-gravissime-lesioni-interne-allaltezza-delladdome-non-di-tipo-patologico

lunedì 11 maggio 2009

Sri Lanka, strage di bambini


Sri Lanka, strage di bambini
Ne hanno uccisi più di 100

E' in corso un "bagno di sangue" in Sri Lanka: lo denuncia l'Onu, che stima vi siano anche oltre 100 bambini tra le centinaia di vittime dei bombardamenti degli ultimi giorni

L'esercito accusa le Tigri Tamil della mattanza, mentre i ribelli puntano l'indice contro il governo, che avrebbe bombardato le zone nelle quali si trovano i rifugiati fuggiti dalle zone di guerra. Durissima la condanna della comunità internazionale: ha iniziato stamani Gordon Weiss, portavoce delle Nazioni Unite a Colombo, che ha denunciato un vero e proprio "bagno di sangue" nell'ultimo week-end. "Le Nazioni Unite - ha detto alla stampa Weiss - hanno continuamente avvertito le autorità di uno scenario da bagno di sangue, dal momento che il numero delle vittime civili è aumentato negli ultimi mesi, con l'acuirsi dei combattimenti. Il grande numero di civili uccisi nello scorso fine settimana, tra cui oltre 100 bambini, dimostra - ha concluso Weiss - che il bagno di sangue è diventato realtà". Il sito ufficiale delle Tigri Tamil accusa il governo di una "carneficina continua", annunciando che sarebbero almeno 3500 i feriti uccisi da domenica e 130.000 quelli rifugiati nelle zone di guerra senza adeguata assistenza e ricoveri. Fonti governative sanitarie dalla zona di guerra hanno comunicato che colpi di artiglieria avrebbero ucciso 378 civili e ferito oltre mille persone, ma le vittime sarebbero da attribuire al fatto che i civili vengono usati dai ribelli Tamil come scudi umani. Il governo, poi, smentisce categoricamente i bombardamenti contro i civili, etichettando le notizie che arrivano dalle zone di guerra, come "propaganda" messa in piedi dal network mondiale delle Tigri. Il ministero della Difesa di Colombo si è affrettato ad annunciare di aver portato in salvo, nelle ultime 48 ore, almeno mille civili, e di aver liberato una ventina di bambini soldato costretti dalle Tigri ad impugnare le armi.



http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/122900

Pakistan, un milione di profughi in fuga

Pakistan, un milione di profughi in fuga
MARDAN (PAKISTAN) — Sono arrampicati a grappoli sui cassoni dei camion colorati. Le auto hanno i por­tapacchi sul tetto carichi all’inverosimile di vali­gione tenute assieme da corde di canapa, e poi coperte, secchi, pentole, e materassi, soprattut­to materassi per i bivacchi dei prossimi giorni. All’interno degli abitacoli, le donne si coprono il viso non appena uno straniero le fissa. E do­vunque sono stipati bambini, accaldati, pian­genti, che saltano sulle ginocchia degli autisti che lasciano fare, stanchi per le lunghe ore di tensione segnate dalla paura dei bombardamen­ti, stremati dalle attese ai posti di blocco. Si distinguono immediatamente i veicoli dei profughi in fuga da Swat, Dir, Buner e le altre regioni dove da cinque giorni l’esercito pachi­stano ha lanciato contro i talebani quella che il presidente Asif Ali Zardari ieri è tornato a defini­re la «battaglia decisiva per la sopravvivenza del nostro Paese».


Ieri per tutta la giornata han­no lentamente sfilato verso sud, con il caldo che nelle ore centrali già supera i 35 gradi, fra i lanci di bottiglie d’acqua, biscotti e pacchetti di patatine da parte dei giovani volontari delle or­ganizzazioni caritative islamiche locali. Centinaia e centinaia di veicoli di ogni gene­re. Colorati, pulsanti di vita nel loro carico di umanità dolente e impaurita. Secondo le autori­tà, da qui solo nelle ultime 24 ore sono transita­ti in oltre 100.000. L’Onu parla già di oltre mez­zo milione di profughi. Ma i media locali riporta­no il doppio della cifra. E sottolineano: «Chi può, la maggioranza evita i campi di tende, si rifugia da parenti e amici verso Islamabad e Lahore, sino a Karachi». Passata Peshawar, solo due ore di viaggio sulla nuova autostrada da Islamabad, in circa un’ora si arriva a Mardan. Da qui l’accesso per la vallata di Swat è a meno di 50 chilometri. Ma il primo posto di blocco dell’esercito si trova soltanto una decina di chi­lometri più avanti. Di qua verso nord possono transitare unicamente le truppe impegnate nel­l’offensiva. Ed è qui che vengono accolti i profu­ghi per la prima assistenza. Il luogo si chiama «Jalala Camp».

Ieri mattina vi erano state monta­te 200 tende (ognuna in grado di ospitare alme­no 10 persone) dell’Onu oltre ad alcune decine delle organizzazioni pachistane. A mezzogiorno erano stati piazzati anche un grande tendone-moschea, la zona dei servizi igienici, quella della mensa e una piccola clinica d’emergenza. Pochi i segnali dei combattimenti. Qualche elicottero in cielo. Il passaggio di colonne moto­rizzate di soldati. Ogni tanto il rombo dell’arti­glieria, lontano, verso la striscia scura delle montagne all’orizzonte. Nel suo bollettino quo­tidiano il portavoce dell’esercito, generale Athar Abbas, parla di 400 morti tra la guerriglia talebana in cinque giorni. «Circa 200 nelle ulti­me 24 ore», specifica. Se fosse confermato, ad ascoltare le autorità pachistane, i talebani avreb­bero dunque perso quasi un decimo dei loro ef­fettivi, valutati in un numero compreso tra i 4 e 5 mila uomini. Ma sono per primi i giornalisti locali a mettere in guardia. «Non esiste alcuna conferma. In realtà non ci sono fonti indipen­denti. Nessun osservatore o giornalista può rag­giungere le zone dei combattimenti. E in passa­to le cifre delle vittime talebane sono spesso sta­te gonfiate dai militari», osserva tra gli altri Rahimullah Yusufzai, decano dei reporter di Pe­shawar e corrispondente per il quotidiano in lin­gua inglese The News.


A suo dire questa nuova offensiva militare contro i talebani trova in via di principio un largo consenso non solo tra la popolazione del Pakistan in generale, ma per una volta anche «tra quella residente in larghi settori delle zone colpite, che si è stancata del­l’estremismo islamico crescente tra i mullah che guidano le bande di giovanissimi talebani». Ma con un grosso limite, come Yusufzai notava anche nell’articolo pubblicato ieri mattina: «Se le vittime civili dovessero crescere, il consenso per il governo potrebbe rapidamente trasfor­marsi in malcontento». Un sentimento questo facile da percepire tra i profughi. «Il nostro problema maggiore sono gli anima­li che abbiamo dovuto abbandonare in fretta e furia sotto l’incalzare delle bombe e soprattutto i nostri campi di grano, che non possiamo mie­tere », dice tra i tanti Azrat Mohammad, un cin­quantenne, la cui misera consolazione è di esse­re riuscito a portare via due galline.

Già, il raccolto. Questa è una società ancora profondamente contadina, guidata, dominata dai ritmi ancestrali della vita nei campi. «Se il governo non permetterà a questa gente di torna­re presto alle loro case per mietere il grano, scoppierà una grande crisi economica. Un gigan­tesco dramma collettivo. E i talebani torneran­no a raccogliere consensi», aggiunge Yusufzai. All’infermeria, nella parte destinata alle donne, un paio di ragazze ricordano che nell’ultimo an­no tutte le scuole femminili erano state chiuse. «I talebani stavano imponendo la loro interpre­tazione del Corano, come in Afghanistan. Nessu­na donna poteva più uscire di casa da sola, nep­pure per fare la spesa o andare al mercato. Dove­va per forza essere accompagnata da un uomo della famiglia», dice quasi gridando, rabbiosa, Nasib Jan. Una sua nipote, Dilshab, 13 anni, si lamenta però non dei talebani, ma della fami­glia che in nome della tradizione pashtun quan­do è rimasta orfana l’ha obbligata a sposarsi con un lontano parente. «Peccato. Avrei voluto continuare a studiare e diventare maestra», ag­giunge. Poco più in là, tra le tende diventate bollenti sotto il sole, i più però se la prendono con l’eser­cito: «Ma perché i nostri comandi non usano le truppe di terra? I soldati pachistani sparano da lontano. Aviazione e artiglieria uccidono la no­stra gente, distruggono le nostre case. Fanno co­me gli americani in Afghanistan e così alla fine i nostri ragazzi, per rabbia, potrebbero unirsi an­cora più numerosi ai ranghi dei più pazzi tra gli estremisti talebani».

Lorenzo Cremonesi
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_11/pakistan_cremonesi_2de6a944-3def-11de-b135-00144f02aabc.shtml

Colombo: Sarebbero 378 i civili uccisi ieri, tra cui oltre cento bambini

11/05/2009
Onu condanna Colombo per massacro di civili


Sarebbero 378 i civili uccisi ieri, tra cui oltre cento bambini
Condanna da parte delle Nazioni Unite per il massacro di civili tamil compiuto dall'esercito srilankese nello scorso fine settimana: "un bagno di sangue".

"Le Nazioni Unite, sulla base del costante aumento di vittime civili negli ulitimi mesi, avevano abbondantemente avvertito che sarebbe potuto verificarsi un bagno di sangue" ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Gordon Weiss, "l'eccidio di questo fine settimana - ha proseguito Weiss - con oltre cento bambini morti, dimostra che il bagno di sangue è diventato realtà". Nonostante le condanne, il governo di Colombo continua la sua offensiva contro la zona nel nord dell'isola, dove sono asserragliati i ribelli delle Tigri tamil insieme a decine di migliaia di civili. Secondo fonti sanitarie locali, nel corso dei bombardamenti di ieri sono stati almeno 378 i civili uccisi e un migliaio i feriti. I servizi sanitari della zona sono in piena emergenza e non sono in grado di assistere tutti i bisognosi. Fonti del governo srilankese hanno replicato alle accuse sostenendo che sarebbero gli stessi ribelli a bombardare i civili nelle zone da loro controllate, per guadagnare attenzione internazionale e strappare un cessate il fuoco umanitario, che finora il governo ha sempre rifiutato. Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite, i civili tamil uccisi negli ulimi tre mesi sarebbero circa 6500.


Categoria: Guerra, Salute
Luogo: Sri Lanka

http://it.peacereporter.net/articolo/15632/Onu+condanna+Colombo+per+massacro+di+civili

Colombo: Sarebbero 378 i civili uccisi ieri, tra cui oltre cento bambini

11/05/2009
Onu condanna Colombo per massacro di civili


Sarebbero 378 i civili uccisi ieri, tra cui oltre cento bambini
Condanna da parte delle Nazioni Unite per il massacro di civili tamil compiuto dall'esercito srilankese nello scorso fine settimana: "un bagno di sangue".

"Le Nazioni Unite, sulla base del costante aumento di vittime civili negli ulitimi mesi, avevano abbondantemente avvertito che sarebbe potuto verificarsi un bagno di sangue" ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Gordon Weiss, "l'eccidio di questo fine settimana - ha proseguito Weiss - con oltre cento bambini morti, dimostra che il bagno di sangue è diventato realtà". Nonostante le condanne, il governo di Colombo continua la sua offensiva contro la zona nel nord dell'isola, dove sono asserragliati i ribelli delle Tigri tamil insieme a decine di migliaia di civili. Secondo fonti sanitarie locali, nel corso dei bombardamenti di ieri sono stati almeno 378 i civili uccisi e un migliaio i feriti. I servizi sanitari della zona sono in piena emergenza e non sono in grado di assistere tutti i bisognosi. Fonti del governo srilankese hanno replicato alle accuse sostenendo che sarebbero gli stessi ribelli a bombardare i civili nelle zone da loro controllate, per guadagnare attenzione internazionale e strappare un cessate il fuoco umanitario, che finora il governo ha sempre rifiutato. Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite, i civili tamil uccisi negli ulimi tre mesi sarebbero circa 6500.


Categoria: Guerra, Salute
Luogo: Sri Lanka

http://it.peacereporter.net/articolo/15632/Onu+condanna+Colombo+per+massacro+di+civili

mercoledì 6 maggio 2009

Afghanistan: Croce Rossa Internazionale conferma strage di civili in raid Usa

06/05/2009
Afghanistan: Croce Rossa Internazionale conferma strage di civili in raid Usa




I civili della provincia di Farah parlano di almeno 30 vittime, in gran parte donne e bambini
La Croce Rossa Internazionale conferma le accuse dei talebani, secondo cui i raid aerei statunitensi degli ultimi due giorni avrebbero causato decine di vittime civili, in maggioranza donne e bambini.

C'è chi parla di cento morti. La conferma giunge dopo che una squadra della Croce Rossa Internazionale è riuscita a raggiungere la zona di Bala Baluk, nella provincia occidentale di Farah, teatro nei giorni scorsi di combattimenti tra forze afghane e Usa contro gruppi di talebani. Secondo i primi rapporti, il bilancio della battaglia era stato di 25 talebani e tre agenti uccisi. Secondo fonti locali, al termine dell'offensiva una folla di civili del villaggio di Gerani ha raggiunto la capitale provinciale con un convoglio di mezzi, per mostrare alle autorità i corpi delle vittime dei bombardamenti Usa. A quanto pare, gli abitanti del villaggio avevano invitato donne e bambini a rifugiarsi per sicurezza in alcuni edifici, al di fuori della zona coinvolta dalla battaglia, che poco dopo erano stati bombardati. Fonti del consiglio provinciale di Farah riferiscono di avere visto almeno 30 corpi, pesantemente mutilati, tra cui anche quelli di donne e bambini.
Altre fonti civili hanno riferito invece che i cadaveri sarebbero tra 70 e 100. Oggi un portavoce della Croce Rossa Internazionale, Jessica Barry, ha dichiarato che il team di osservatori ha documentato la distruzione dei rifugi in questione, e ha potuto vedere "dozzine di cadaveri, tra cui donne e bambini".

Nella zona c’è la base italiana ‘Tobruk’. “Una squadra di investigatori americani e afgani si sta recando a Farah, sul luogo del bombardamento aereo statunitense, per verificare la notizia di decine di vittime civili”, spiega a PeaceReporter da Kabul il capitano Elisabeth Mathias, portavoce delle forze Usa in Afghanistan. “Il fatto che questa denuncia sia stata confermata dalla Croce Rossa Internazionale è rilevante, perché di solito le cifre fornite dalla popolazione locale o dagli stessi talebani non sono attendibili. Nella zona di Bala Buluk, dove è avvenuto il raid aereo, sono attive le forze armate italiane – dice il capitano Mathias – ma non sappiamo se sono state coinvolte in questa operazione. L’unica cosa certa è che le forze di sicurezza afgane che hanno chiesto supporto aereo dopo essere state imboscate dai talebani erano accompagnate da militari della Coalizione”.
A Bala Bukuk le truppe italiane hanno inaugurato tre mesi fa un avamposto, la base operativa avanzata ‘Tobruk’ che ospita gli alpini del secondo reggimento genio guastatori di Trento, appartenenti alla Brigata ‘Julia’, e i bersaglieri del Battle Group comandato dal Tenente Colonnello Salvatore Paolo Radezza, che opereranno localmente a supporto delle forze di sicurezza nazionali afgane.



http://it.peacereporter.net/articolo/15552/Afghanistan,+Croce+Rossa+internazionale+denuncia:+a+Farah+decine+di+vittime+civili

martedì 5 maggio 2009

PEDOFILIA: FINI, E' ATTENTATO A DIGNITA' PERSONA UMANA


» 2009-05-05 13:07
PEDOFILIA: FINI, E' ATTENTATO A DIGNITA' PERSONA UMANA
(ANSA) - ROMA, 5 MAG - La pedofilia non è solo un reato, "é un attentato alla dignità della persona umana": lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla Giornata nazionale contro la pedofilia a Roma. Fini ha definito "doverosa" la lotta a "ogni forma di abuso e di pedopornografia". Questa lotta, secondo il presidente della Camera, è "una trincea avanzata per dimostrare il grado di civiltà e la consapevolezza morale della necessità di preservare i minori da ogni forma di abuso e sfruttamento". Bisogna, ha aggiunto, "difendere il diritto dei più giovani di crescere in modo sano e di avere un domani una società migliore". "La legislazione italiana - ha detto - è all'altezza della sfida, è tra le più avanzate. Non siamo all'anno zero". E comunque, ha proseguito Fini, bisogna "continuare a tenere alta la guardia". Il presidente ha invitato i giovani ad aprirsi e a "guardare con occhi sereni la società nella quale vivono". E le istituzioni, ha aggiunto, "hanno il dovere di porre sempre più in avanti la sfida". Fini ha infine esortato le forze dell'ordine e la magistratura "alla massima severità nei confronti degli autori di comportamenti che definire turpi e immorali è poco".

PRIMA 'GIORNATA',SPEZZARE IL SILENZIO
Fra gli abusi è certamente il più mostruoso ed ignobile, perché ha per vittime i bambini. La pedofilia è un fenomeno in crescita ma resta in gran parte sommerso: recenti stime europee dicono che tra il 10 e il 20% degli adulti ha subito abusi e violenze sessuali durante l'infanzia. Oggi, 5 maggio, l'Italia celebra, per la prima volta, la Giornata nazionale contro la pedofilia. Una festa giovanissima, nata con via definitivo in Parlamento neanche una settimana fa. Questa prima edizione è titolata "Parla con noi".

La Giornata - promotore della legge istitutiva è il deputato Pdl, Luca Barbareschi, che è anche presidente della Fondazione 'Dalla parte dei bambini onlus' - sarà all' insegna della mobilitazione. Sono in programma diverse iniziative. Tutte volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sugli abusi ai minori ma anche a far arrivare ai bambini un "forte messaggio" - precisano i promotori - per spezzare il silenzio nel quale spesso rifuggono le stesse vittime. A Roma, le istituzioni si ritroveranno in mattinata, al Teatro Umberto, in una manifestazione alla quale sono attesi il presidente della Camera Gianfranco Fini, e fra gli altri, i ministri Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Giorgia Meloni; il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Il fenomeno in Italia è fortemente in aumento, soprattutto su Internet. Resta comunque in gran parte sommerso. Ciò che emerge è una sottostima: dal 2001 al 2008, sono state arrestate 201 persone; oltre 4 mila le denunce, 3.949 le perquisizioni, 273.334 i siti monitorati. Nel corso di questo periodo, sono stati chiusi 177 siti e 10.907 sono stati segnalati ad organismi stranieri, 60 le operazioni di rilievo internazionale. Più di un ragazzo su 10 - secondo la polizia - dichiara di avere avuto contatti ritenuti pericolosi sul web e più della metà dei minori italiani tramite la rete ha accesso al mondo della pornografia.

Telefono Arcobaleno afferma che sono quasi 4 mila i siti pedopornografici segnalati ogni mese. In Italia poi sono in aumento i casi di pedofilia al femminile: negli ultimi cinque anni - secondo Telefono Azzurro - sono saliti del 25-30% i casi di abuso sessuale in famiglia commessi da donne. Ogni giorno, l'associazione di tutela dei minori, riceve circa 5 mila denunce; di queste, il 20% ha a che vedere con la violenza sessuale. Domani, l'Ecpat ha organizzato a Roma, al Circolo degli Artisti, un concerto.

"E' necessario - dice Marco Scarpati, presidente dell'organizzazione che nel mondo si occupa di contrastare gli abusi ai minori - parlare di un dramma troppo spesso dimenticato. Quello dei bambini e adolescenti sfruttati nel mercato del sesso. E' necessario che il bambino sia sempre più al centro delle politiche e delle azioni di tutti i cittadini. Il pensiero di Ecpat va diretto alla prevenzione".


http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_959055121.html

Save the Children: 'per 200 milioni sviluppo a rischio'


» 2009-05-05 13:14
Save the Children: 'per 200 milioni sviluppo a rischio'
ROMA - Nei paesi in via di sviluppo circa 200 milioni di bambini con meno di 5 anni (circa il 40% del totale) non riesce a raggiungere il suo massimo e completo sviluppo cognitivo a causa della povertà, della scarsa alimentazione, delle precarie condizioni di salute e delle cure inadeguate. Lo stima Save the Children nel rapporto sullo stato delle madri nel mondo presentato oggi a Roma, ricordando che circa 9 milioni di bambini con meno di 5 anni muoiono ogni anno. L'organizzazione - che quest'anno compie 90 anni a livello internazionale e dieci anni in Italia - sottolinea che uno dei risultati di tanti disagi socio-economici è che molti di questi bambini o non si iscrivono a scuola o sono destinati ad una carriera scolastica di insuccessi. Il Ciad, seguito da Afghanistan, Burundi, Guinea Bissau e Mali, è la nazione in cui i bambini hanno i peggiori risultati a scuola. "Purtroppo - commenta Valerio Neri, direttore di Save the Children Italia - è ancora enorme il gap fra la condizione delle donne e dei bambini nei paesi ricchi e quelli poveri. Se si continua di questo passo è escluso che raggiungeremo il 4/o e 5/o obiettivo del millennio, cioé la drastica riduzione della mortalità infantile e di quella materna. Il G8 rappresenta un' occasione importante per mantenere gli impegni economici presi nel 2007, ossia di destinare 1,5 miliardi di dollari all'anno. Tuttavia per garantire a pieno il diritto alla salute di mamme e bambini e quindi raggiungere gli obiettivi di sviluppo è necessaria una quota aggiuntiva di 10,2 miliardi di dollari all' anno".

SAVE THE CHILDREN HA 90 ANNI, PRESENTE IN 120 PAESI
Save the Children compie quest'anno 90 anni. In Italia invece, l'organizzazione internazionale che si occupa della tutela dei minori, è attiva da dieci anni. Attualmente opera in 120 paesi al mondo con uno staff di circa 14 mila persone. Save the Children è stata fondata a Londra nel 1919 da Eglantyne Jebb, una infermiera della Croce Rossa rimasta colpita dalle terribili condizioni di vita dei minori in Europa dopo la prima guerra mondiale. Si deve a lei il rivoluzionario concetto, per l'epoca, che anche i bambini sono titolari dei diritti. Nel 1923 Eglantyne scrisse la prima Carta dei Diritti del Bambino. "Tutto quello per cui la nostra fondatrice ha combattuto 90 anni fa, è ancora quello in cui Save the Children crede oggi e la base del suo operato in tutto il mondo - afferma Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia - La nostra missione, in Italia come nel resto del mondo, è assicurare ad ogni bambino il rispetto dei suoi diritti - quello alla salute, alla nutrizione, al cibo, ad una dimora, all'educazione - e proteggerli da ogni tipo di violenza, abuso e sfruttamento, ascoltare i minori, coinvolgerli in ogni decisione che li riguarda e impegnarsi affinché il loro punto di vista sia preso in considerazione".


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